Ischia, l'isola dimenticata
Pithu Esu
ISBN: 9788889144015
Data Pubblicazione: 2003; esaurito
L’isola d’Ischia, che accoglie Kupfer-Koberwitz tra il 1939 e il 1940, è un variegato microcosmo che riflette una realtà incontaminata e rousseaunianamente pura e primigenia, è ancora quell’ambiente che aveva attirato tanti artisti, scrittori, poeti che considerarono l’isola come un’utopica Arcadia o un Eden di benessere. Ma soprattutto una caratteristica distingue Kupfer-Koberwitz da molti altri viaggiatori stranieri: la curiosità di conoscere la mentalità degli Ischitani e il rispetto genuino per i loro usi e costumi, senza ergersi a censore dei comportamenti altrui, come hanno fatto tanti intellettuali del pasato e del presente, come Stendhal che definì gli Ischitani "selvaggi africani", o George Berkeley che li ritenne xenofobi e pronti all’uso di armi e coltelli o addirittura Pasolini che non risparmiò agli abitanti di una contrada dell’isola apprezzamenti poco lusinghieri. L’autore non si è chiuso in una torre d’avorio, ma è andato alla ricerca del contatto con pescatori, contadini, artisti geniali e squattrinati, soprattutto con vetturini, dai quali si fa trasportare nei luoghi più reconditi e suggestivi, sempre ponendo domande per soddisfare la sua sete di conoscere non solo gli aspetti paesaggistici, ma soprattutto le vicende umane, a volte commoventi, a volte briose e divertenti, della povera gente, dalla quale viene ripagato con sinceri sentimenti di stima. Raccogliendo in forma romanzesca le testimonianze degli isolani sinceri e ospitali sulla storia, le leggende, le tradizioni in un caleidoscopio di immagini e di avvenimenti, lo scrittore offre una narrazione non convenzionale, ma rispettosa della vera identità dell’isola e fonte di preziose informazioni e di ragguagli etnici e culturali.
Edgar Kupfer-Koberwitz nasce nel 1906 nei pressi di Breslavia. Tra il 1930 e il 1940, seguendo il percorso di altri intellettuali perseguitati dalla Gestapo, si rifugia a Parigi e poi in Italia. Dopo un periodo trascorso a Ischia, viene arrestato e deportato a Dachau. Sopravvissuto agli orrori del lager pubblica i Diari di Dachau. Appunti del prigioniero 24814. Grazie ad opere come L'isola dimenticata e Gli amici degli animali. Apro la mia bocca per i muti diventa un esempio per gli animalisti e i vegetariani di tutto il mondo. Muore nel 1991.