Ferdinando IV a Ischia (1783-1784)
Pithu Esu
ISBN: 9788889144091
Data Pubblicazione: 2003
Nel 1922 il notaio Giuseppe D'Aveta, nella ricca biblioteca di famiglia, rinvenne – e avvedutamente fece stampare a proprie spese – un curioso manoscritto settecentesco nel quale erano riportate le minuziose cronache della prima e della seconda "venuta" a Ischia di Ferdinando IV di Borbone Re di Napoli. Il libretto – firmato da Antonio Moraldi, all'epoca parroco della chiesa di San Pietro in Ischia – a parte l'acerbo interesse suscitato nei pochi eruditi locali, fu presto "cosa posata e poi dimenticata". E nell'oblio è rimasto malgrado i precedenti tentativi di riesumarlo fatti da due studiosi di chiara fama come Paul Buchner e Amedeo Maiuri. Leggiamo cosa dice Amedeo Maiuri di queste incantevoli pagine ancora vibranti di vita ischitana d'altri tempi: «Scritto con l'ineffabile grazia rusticana di un buon parroco avvezzo solo a segnare nei registri della parrocchia le nascite e le morti, i casi ordinari e straordinari dei mesi e dell'anno, con qualche licenza grammaticale, più di una licenza ortografica, un po' di quel bastardo linguagio franconapoletano che era diventato di moda nel Settecento e più lo diventerà nella Napoli murattiana e, nei passi di maggior impegno, con la involuta eleganza del frasario notarile e cancelleresco pari agli svolazzi delle firme che accompagnavano suppliche e petizioni, è l'aureo libretto di saporitissima lettura. Ed oggi che i battelli scaricano folle di gitanti irrequieti, frettolosi, affannosi, e calche di malati e di sofferenti che di questa grazia e pace di mare, di colli e di monti, non vedono altro che la cabina dello stabilimento e il bollitoio del fanghi e delle acque, quell'estivo viaggio regale di diporto è come un dolce nepente, una fresca acqua di fonte per la nostra secchezza e arsura di spirito».