Le sette mogli di Barbablu

«Il mio tentativo di riabilitazione, lo so, è destinato a cadere nel silenzio e nell’oblio. Che cosa può la verità fredda e nuda contro le scintillanti attrattive della menzogna?»

In queste due storie brevi, pubblicate in una raccolta del 1886, Anatole France utilizza l’espediente della ricerca archivistica per compiere una ironica incursione nel mondo del racconto fantastico. Ispirandosi a due celebri fiabe di Charles Perrault, France ricostruisce le vicende di Barbablù e della Bella addormentata sulla base di «documenti inediti», che gli consentono di sovvertire letteralmente la morale delle due storie: il personaggio di Barbablù, figura esemplare del Mostro, diventa così una vittima innocente dell’astuzia femminile; la giovane Aurore, condannata a un sonno lungo un secolo, si scopre circondata da personaggi divisi tra la cieca superstizione e uno scetticismo che appare altrettanto sciocco. Tutto questo sullo sfondo di un raffinato gioco letterario, in cui il rapporto tra realtà e finzione viene affrontato con magistrale ironia.

Anatole France (pseudonimo di Jacques Anatole Thibault, Parigi, 1844 - Saint-Cyr-sur-Loire, 1924) è stato scrittore prolifico e dai molteplici interessi artistici. Le sue opere, raccolte in Francia in più di venticinque volumi, hanno ispirato maestri come Marcel Proust e Junichiro Tanizaki. Nel 1921 ha vinto il premio Nobel per la letteratura. Di Anatole France Imagaenaria ha pubblicato anche Racconti utili.